In tema di locazione di immobili ad uso abitativo, integra abuso del diritto la condotta del locatore, il quale, dopo aver manifestato assoluta inerzia, per un periodo di tempo assai considerevole in relazione alla durata del contratto, rispetto alla facoltà di escutere il conduttore per ottenerne il pagamento del canone dovutogli, così ingenerando nella controparte il ragionevole ed apprezzabile affidamento nella remissione del debito “per facta concludentia”, formuli un’improvvisa richiesta di integrale pagamento del corrispettivo maturato; ciò in quanto, anche nell’esecuzione di un contratto a prestazioni corrispettive e ad esecuzione continuata, trova applicazione il principio di buona fede di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., quale canone generale di solidarietà integrativo della prestazione contrattualmente dovuta, che opera a prescindere da specifici vincoli contrattuali nonchè dal dovere negativo di “neminem laedere” e che impegna ciascuna delle parti a preservare l’interesse dell’altra nei limiti del proprio apprezzabile sacrificio.
INTERESSANTE SENTENZA DELLA SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SULL’ABUSO DEL DIRITTO DEL LOCATORE. “MAI RIMANERE INERTI…!”. Cassazione civile sez. III, 14/06/2021, n.16743
Mario Cigliano2023-01-11T17:59:04+00:00January 11th, 2023|Categories: Cassazione civile|Tags: "FACTA CONCLUDENTIA", 1175 C.C., 1375 C.C., APPREZZABILE, BUONA FEDE, canoni, CONDUTTORE, CONTRATTO, CORRETTEZZA, DEBITO, IMPEGNO, LOCATORE, LOCAZIONE, PAGAMENTO, PARTI, REMISSIONE, SACRIFICIO, SOLIDERIETA', TEMPO|