La mera visibilità di pannelli fotovoltaici da punti di osservazione pubblici non configura ex se una ipotesi di incompatibilità paesaggistica, in quanto la presenza di impianti fotovoltaici sulla sommità degli edifici – pur innovando la tipologia e morfologia della copertura – non è più percepita come fattore di disturbo visivo, bensì come un’evoluzione dello stile costruttivo accettata dall’ordinamento e dalla sensibilità collettiva, purché non sia modificato l’assetto esteriore complessivo dell’area circostante, paesisticamente vincolata. Il favor legislativo per le fonti energetiche rinnovabili richiede, infatti, di concentrare l’impedimento assoluto all’installazione di impianti fotovoltaici in zone sottoposte a vincolo paesaggistico unicamente nelle ‘aree non idonee’ espressamente individuate dalla Regione, mentre, negli altri casi, la compatibilità dell’impianto fotovoltaico con il suddetto vincolo deve essere esaminata tenendo conto della circostanza che queste tecnologie sono ormai considerate elementi normali del paesaggio.
I PANNELLI FOTOVOLTAICI NON CONFIGURANO EX SE IPOTESI DI INCOMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA. T.A.R. , Salerno , sez. II , 18/11/2022 , n. 3104
Mario Cigliano2023-01-04T17:42:37+00:00January 4th, 2023|Categories: Ambiente e Paesaggio|Tags: ACCORDO PARIGI., AREE, BIODIVERSITA' DEFORESTAZIONE, CACAO, CAFFE', CARBONIO, CARNE BOVINA, CO2, COMPATIBILITA' PAESAGGISTICA, COMUNE, Consiglio di Stato, CONSIGLIO EUROPEO, CONSUMATORE, DEGRADO FORESTALE, DILIGENZA, DIRTTI, ECONOMIA CIRCOLARE, FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI, FORESTE, GREEN DEAL, IMPATTO CLIMATICO ZERO, LEGENO, NEUTRALITA' CLIMATICA, OLIO DI PALMA, PAESAGGIO, PANNELLI FOTOVOLTAICI, PARIGI, PARLAMENTO EUROPEO, PRODUTTORE, QUOTE EMISSIONE, REGIONE, REGOLAMENTO LULUCF, SOIA, SOSTANZE CHIMICHE SOSTENIBILI, TAR, TRANSIZIONE ECOLOGICA, TRANSIZIONE VERDE, ZERO EMISSION|